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La 56°edizione del Vinitaly : la parola al vino e al suo territorio

 

Un’edizione connotata dalla massiccia presenza di buyer e produttori che continuano a credere nella vera Fiera del Vino nazionale e che si è riproposta, con coraggio e determinazione,  in un delicato momento storico ed economico

 

I messaggi di apertura della Fiera

 

Milleduecento i top-buyer : numeri che hanno evidenziato una crescita del 20% sull’edizione 2023 e del 70% rispetto a 2 anni fa:  obiettivo “incoming” centrato per Vinitaly, la fiera internazionale del vino e dei distillati e che, insieme a Ice-Agenzia, l’agenzia europea per la tutela del Made in Italy, si è trovata nuovamente, per la sua 56° edizione, al centro del vino italiano – questa volta possiamo ben dirlo – ma anche internazionale.

Per la prima volta, la fiera si è presentata e promossa al Parlamento Europeo, segnale di una forte apertura verso il mercato vinicolo italiano soprattutto da parte del vecchio continente : “ Questa è la prima presentazione di Vinitaly che facciamo  Parlamento Europeo, che è il centro nevralgico della politica Comunitaria, che ha  l’obiettivo di contribuire ad accendere un ulteriore faro sul vino italiano e che trova in Vinitaly il suo brand fieristico di promozione globale – ha dichiarato a Bruxelles il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo – E ha proseguito :  “ Con questa logica della promozione abbiamo da poco terminato anche un giro del mondo durato oltre un semestre per operare una selezione ponderata dei principali buyer da invitare a Vinitaly. Il target è raggiunto, ma oltre al successo numerico ci attendiamo soprattutto un riscontro molto positivo in termini di qualità della domanda rappresentata. Un lavoro possibile anche grazie alla collaborazione e al sostegno del governo italiano, del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, del ministero del made in Italy, delle Ambasciate e degli enti istituzionali preposti alla promozione, Ice Agenzia in primis. Un sistema di relazioni grazie alle quali Vinitaly ha potenziato il proprio know how, attivando un programma di condivisione sempre più stretto con i player del settore su scala mondiale”.

 

Caratteri del Vinitaly

 

Il Vino come brand identitario per la nazione, dunque, valorizzato dai caratteri qualitativi e di sostenibilità, argomenti sui quali anche le piccole aziende, massicciamente e per la prima volta presenti alla manifestazione, lavorano con costanza ed energia.

Il vino però anche come portatore di messaggi culturali e sociali forti, che mai come in questo periodo sono oltremodo essenziali: “Penso che, mai come in questo momento, sia necessario fare un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare alla pace. Ringrazio il governo che si sta attivando.” Sono state queste le parole del presidente della Camera dei DeputatiLorenzo Fontanain apertura  della cerimonia inaugurale della fiera. Dopo aver commentato la pericolosa escalation in Medio Oriente, il presidente ha ricordato ancora che: “Quello del vino è un comparto identitario incredibile. Ogni vino, infatti, ha una sua tradizione e storia ma è anche un alimento universale”. Nel suo intervento Fontana ha ringraziato anche “gli operatori nazionali e internazionali presenti in fiera, oltre alle istituzioni che hanno contribuito alla crescita di Vinitaly facendolo diventare un orgoglio non solo per i veronesi ma per tutti gli italiani”.

 

L’evento fieristico, infatti, è stato davvero motivo di orgoglio per il vino del Bel Paese: nonostante i rumours e l’assenza di alcune tra le più note e storiche aziende vinicole, Vinitaly a Verona è stato un salone particolarmente apprezzato dal comparto degli operatori stranieri, a vario titolo:  3 piazze strategiche di Canada, Cina e Regno Unito che hanno realizzato globalmente il 23% degli arrivi. A livello di macro-regioni, la platea dei top buyer più numerosa proviene dal Nord America e dall’Europa (ognuna con un’incidenza al 26%), seguiti da Asia e Oceania (23%), Europa dell’Est (13%), Centro-Sud America (7%) e Africa (4%).

 

 

È forte la convinzione – ha aggiunto l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese – di poter fare molto in favore di un settore di cui ci sentiamo parte integrante. In un periodo non certo facile ci sentiamo ancor più in dovere di dare le giuste risposte a chi investe in fiera. La prima parola chiave è senz’altro ‘business’, la seconda è ‘consapevolezza’ di un capitale strategico – oltreché identitario – per l’economia italiana ed europea sempre più sotto la lente di tesi allarmistiche”.

Con oltre 4mila cantine da tutta Italia e da 30 nazioni, Vinitaly si conferma l’unico brand fieristico rappresentativo della varietà del made in Italy enologico nel mondo.

Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo“Non è solo un alleato fondamentale delle aziende del settore ma contribuisce al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche. Una diplomazia del business per far crescere il settore e le imprese”.

 

Verona da scoprire e Opera Wine

 

La città veneta, durante il Vinitaly, non è solo fiera: il comparto turistico è in aumento e la concomitanza della manifestazione, sicuramente, vivacizza un luogo che già di suo ne esprime normalmente. L’occasione è una leva di marketing turistico molto importante per Verona, città ordinata, a misura di turista e di Vinitaly. Le parole di Barbara Bissoli, vicesindaca del Comune di Verona, valorizzano l’argomento : “Vinitaly e Veronafiere portano Verona, il Veneto e l’Italia nel mondo. Questa è una esposizione universale di un prodotto straordinario che fa parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni ma è anche un motore della nostra economia”.

 

Anche le infrastrutture locali e territoriali si sono attivate in maniera strategica e attenta, aspetto non da poco per la buona riuscita e l’immagine del comparto fieristico specifico del Vinitaly.

Tant’è che la 13°edizione di Vinitaly Opera Wine, l’evento première del Salone internazionale che ogni anno punta i riflettori sugli ambasciatori e sulle etichette iconiche del vino italiano, e che ha visto nuovi ingressi da parte di cantine nazionali “bandiera”  – la Toscana capofila, seguita da Piemonte, Veneto e dalle consorziate della Sicilia – ha trovato nel layout della lirica ( da quest’anno iscritta nel patrimonio immateriale dell’Unesco) , come  accompagnamento musicale all’evento, il coinvolgimento dell’Arena Opera Festival, simbolo storico e musicale di Verona. Vino, arte e cultura: un trittico dirompente per nutrire l’ Italia di buon vino e buone idee.

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