STORIA, DESIGN, ARTE E UNA SPICCATA IDENTITÀ: SINGER PALACE HOTEL
Tra dimora storica e boutique hotel
La storia è passata anche in quel vicolo di via Specchi, da un accesso che ora sembra quasi privilegiato, defilandosi dal via vai più scontato di Roma.
Quel che oggi offre all’ospite del Singer Palace Hotel è uno scrigno di bellezza, discrezione e grande identità, nel panorama più recente della capitale a cinque stelle.
Il suo palazzo è datato 1932 ma, fino agli Anni Sessanta, lì c’era l’head quarter europeo del notissimo brand di macchine da cucire Singer Corporation (leader mondiale nel settore), prima di ospitare la sede di rappresentanza dell’Italstrade e ancor poi alcuni uffici della Banca di Roma.
Rilevato e infine destinato ad albergo dalla famiglia Visocchi pochi anni prima della pandemia, è oggi di proprietà e gestione diretta e si presenta con uno stile distintivo, ormai perfettamente a metà tra l’autentico Art Déco e la più vivida contemporaneità.
Déco Style ma non solo
La reception – originariamente in marmo e poi rivestita in legno, perché altrimenti ritenuto troppo freddo – è posta proprio di fronte ad una teca che ospita alcuni esemplari di macchine da cucire Singer d’epoca, un’accueil intima ma dal grande orgoglio, appena dopo un portale originale che apre all’esperienza in hotel.
Segue un gioco di marmi delle Alpi Apuane dell’ingresso, in perfette condizioni e di grande impatto, come la storica scalinata quasi sospesa che si alza davanti allo sguardo di chi entra, elementi che restano fedeli nel loro impianto alla memoria del passato.
“L’ospite si rende conto di essere nel cuore di Roma ed è un crescendo emozionale. È un hotel che riscontra tanta sorpresa, sia da parte degli ospiti che dagli esterni che ci scelgono durante la giornata” – ci racconta la direttrice, Federica Fuga.
Sin dal 2015 è lei che ha visto nascere l’intero progetto, seguendo l’hotel quando era ancora solo un grande cantiere – “ha un grandissimo fascino e non solo a livello mediatico. Comunica tanto, con la sua art déco, pur essendo di nicchia.”
Un tratto distintivo che anche un mercato alto spendente giunto da lontano riconosce come valore. Anche grazie a quel mix di tecniche e materiali di un tempo (come la bachelite) accostato a dettagli più attuali, quelli inseriti nel 2018 con l’architetto Potito Michele Giorgio.
Poi c’è il tocco cromatico e stilistico che irrompe e aggiorna gli ambienti di tanto in tanto, tra il verde, il giallo, il black & white che a tratti giocano tra loro, secondo il gusto della general manager Michela Mola (nonché moglie di uno dei proprietari) che cura spesso anche l’allestimento.
Un tocco speciale è infatti nei dettagli e negli arredi che trasformano così alcuni angoli dell’hotel (in un piccolo giardino d’inverno, una consolle che richiama un tempio ecc.) dando nuova luce e vigore allo stile Anni Trenta.
Vibes & charme
Il boutique hotel conta 29 camere (considerando che due in particolare sono state riunite in una grande suite per offrire spazi maggiori alle famiglie, target in aumento tra la clientela e tra i repeaters).
Anche per queste i toni vivaci esplodono con brio e delicatezza al tempo stesso.
Varie le combinazioni tra le più prestigiose tra le Superior Suite, le Family Suite e la signature – la Singer Suite – ma anche la Family Terrace Suite o la Master Suite con la sua ampia e comoda zona living.
“La prospettiva è quella di focalizzarci ancor di più sulle necessità dell’ospite: vorrei dare di più con servizi ancor più dedicati – ci confida infine la direttrice – visto che abbiamo una struttura che ci permette di farlo.”
Gli outlet
Il quinto piano, che volge sia su Via del Corso che sulla silenziosa via Specchi, è sicuramente un must per molti, in primis per avere lo spazio lounge più versatile, accanto al Ristorante Le Terrazze che, come dice il nome, gode di un’invidiabile panoramica area esterna per una cena con vista mozzafiato.
Lo chef Alessandro Fiacco, di origine ciociara, ha in carta specialità locali rivisitate in formato gourmet, con un’esperta brigata artefice anche di lievitati salati e dolci per i vari momenti della giornata, dalla colazione alla cena.
Al sesto piano il Jim’s Bar con vista sul Quirinale, sulla Cupola di Piazza del Popolo e fin sull’Altare della Patria è qualcosa di davvero esclusivo: sembra fatto per garantire ad un ristretto numero di ospiti dei tranquilli momenti a fine giornata, per godersi la vista aperta sul centro città, fino a mezzanotte.
Qui osa felicemente l’estro della pluripremiata & ambassador barlady Federica Geirola, tra cocktail innovativi da degustare sul rooftop e non solo al tramonto.
Tutto pronto, insomma, anche per la nuova stagione in arrivo.
Anzi, Rosa Visocchi, owner, ci confida anche qualche cenno sul futuro del Singer Palace Hotel per la sua famiglia – “Questa è stata una grande opportunità. Ora il prossimo obiettivo è entrare in The Leading Hotels of the World, presumibilmente già nel 2025″ – ci racconta, mentre continua l’impegno anche in altre proprietà, tra cui il Silva Splendid SPA Hotel di Fiuggi dedito al benessere.