Vini leggendari e olio extravergine di oliva
Tra le infinite sfumature del mondo del vino, esistono alcune bottiglie che, grazie alla loro storia e alle loro caratteristiche, hanno raggiunto lo status di leggenda. Vere rarità che gli appassionati cercano di accaparrarsi alle aste, offrendo cifre sempre più esorbitanti per aggiudicarsi le migliori annate. Attenzione però, l’iconicità di questi vini non è legata soltanto al loro prezzo, ma dipende piuttosto da una combinazione di fattori che spazia tra popolarità, rarità e la posizione di vertice che queste etichette occupano nella scala qualitativa: in altre parole, il mito che circonda queste bottiglie.
Questo viaggio alla scoperta del gotha dell’enologia non poteva che iniziare in Italia, Paese con la più ampia varietà di vitigni autoctoni e probabilmente il rapporto qualità/prezzo più interessante a livello mondiale. Perle enologiche cui seguiranno i grandi nomi del panorama internazionale e, infine, i più importanti esponenti di un prodotto che presenta molte analogie con il vino e nel quale in particolare in Italia ci si sta sempre più specializzando: l’olio extravergine di oliva. Oltre 500 le cultivar di olivo presenti sul territorio, con zone di elezione che, come nel vino, identificano veri e propri ‘Grand Cru’.
ITALIA
Sassicaia – Tenuta San Guido
-Cabernet Sauvignon in prevalenza e Cabernet Franc
Il Sassicaia di Mario Incisa della Rocchetta e Giacomo Tachis è probabilmente il vino italiano più famoso al mondo. La sua creazione ha dato il via alla produzione di taglio bordolese in Toscana, in particolare in quella zona ormai arcinota che è Bolgheri, dove questo vino, unico caso in Italia, gode di una denominazione creata ad hoc e soltanto a lui dedicata.
Distribuito da: Gruppo Meregalli
Barolo Riserva Monfortino – Giacomo Conterno
-Nebbiolo
In un’epoca in cui il vino era venduto sfuso in damigiana, Giacomo Conterno ebbe un’idea geniale. Decise di imbottigliare il suo Barolo ‘Extra’, dando vita al Barolo come lo conosciamo oggi. Il figlio Giovanni ha poi contribuito al successo dell’azienda di famiglia acquistando alcuni ettari di Vigna Francia, tra le più importanti della denominazione, dando vita a questo vino da sempre ricercatissimo e oggi considerato uno dei migliori vini da investimento.
Brunello di Montalcino Riserva – Biondi Santi
-Sangiovese grosso ‘Brunello’
Unico italiano nell’elenco dei dodici vini del ventesimo secolo stilato da Wine Spectator, il Brunello di Montalcino di Biondi-Santi è certamente un’icona a livello mondiale del Belpaese. Inventato a metà Ottocento proprio da questa famiglia, che per sette generazioni ne ha intessuto la storia prima dell’acquisizione da parte della famiglia Descours che oggi ne tramanda l’eredità, il Brunello di Montalcino è forse l’espressione più fine ed elegante del ‘Sangiovese grosso’, meglio conosciuto in questa zona come Brunello.
Amarone della Valpolicella Classico Selezione – Giuseppe Quintarelli
-Prevalentemente Corvina, Corvinone e Rondinella
L’azienda Giuseppe Quintarelli ha fatto conoscere al mondo quel nettare apprezzatissimo in ogni dove che è l’Amarone della Valpolicella. Un vino dal nome curioso, legato al fatto che al tempo della sua ‘invenzione’ si bevevano vini con un residuo zuccherino nettamente maggiore e questo, dunque, a confronto sembrò amarissimo. L’Amarone di Quintarelli ha fatto la storia e dalla sua creazione si è collocato pressoché costantemente ai vertici della classifica dei vini più desiderati – e pagati – del Belpaese.
Lupicaia – Castello del Terriccio
-Cabernet Sauvignon in prevalenza e Petit Verdot
Un nome che annovera sempre più estimatori, aggiudicandosi di anno in anno sempre più titoli e riconoscimenti internazionali. È a questo vino che si deve la fama – piuttosto recente – a livello internazionale di quel territorio che è l’entroterra livornese/pisano, meno considerato a causa della vicinanza a Bolgheri, ma indubbiamente vocato.
Distribuito da: Gruppo Meregalli
Magma – Frank Cornelissen
-Nerello Mascalese
Magma perché il vino del noto produttore di origine belga è un’ode al vulcano – l’Etna – sul quale nasce. Quasi mille i metri di altitudine sul fresco versante rivolto a Nord, più che centenaria la vigna che dà vita a questo vino. Un piccolo miracolo enologico che vede il Nerello Mascalese al vertice qualitativo e che strappa i più alti consensi della critica.
Ribolla Gialla – Gravner
-Ribolla gialla
Josko Gravner è stato il primo a portare in Italia l’antica tradizione georgiana della vinificazione in anfora, ma più in generale ha gettato le basi di quella tecnica di vinificazione biodinamica e ancestrale che oggi conta un numero sempre maggiore di adepti. I suoi vini, tuttavia, restano impareggiabili.
Trebbiano d’Abruzzo – Valentini
-Trebbiano
Tra i più grandi vini bianchi del Belpaese, non si può non citare il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini. Un monumento enologico creato da un vero e proprio pioniere, che ha dato il là al successo di un territorio che al tempo, enologicamente, era poco valorizzato, aprendo la strada a realtà come quelle di Emidio Pepe e Masciarelli.
Appius – St.Michael-Eppan
-Chardonnay in prevalenza, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon
Hans Terzer è uno degli enologi più famosi al mondo e il suo Appius, specialmente ora che Hans si appresta ad andare in pensione, ne sarà sempre la testimonianza. Un vino iconico e desideratissimo dai collezionisti, che in pochissimo tempo si accaparrano le poche bottiglie prodotte.
Trento Doc ‘Riserva del Fondatore Giulio Ferrari’ – Cantine Ferrari
-Chardonnay
Lo spumante che omaggia lo storico fondatore dell’azienda ereditata dalla famiglia Lunelli, è un’etichetta di qualità immensa, che mostra come sia possibile produrre un grande Metodo Classico in Italia. Un fuoriclasse che non teme rivali, in grado di competere con tutte le migliori bollicine al mondo.
FRANCIA – Champagne Dom Pérignon
-Pinot Noir e Chardonnay
La storia di Pierre Pérignon, l’abate francese che si dice abbia inventato lo Champagne, è famosa come la notte dei tempi e quasi sicuramente falsa. Ma una cosa è certa: dobbiamo a lui diverse innovazioni, come la scelta dei migliori vitigni per creare questo spumante. Tra i vini iconici, dunque, non può mancare questo vino, il primo Champagne ad essere stato creato.
Distribuito da: Moët Hennessy Italia
FRANCIA – Sauternes Premier Grand Cru – Chateau d’Yquem
-Sémillon in prevalenza e Sauvignon Blanc
Da quando nel lontano 1855 questo Sauternes è stato insignito del titolo di “Premier Grand Cru”, la sua fama non ha fatto che aumentare. Una notorietà giustificata dal lavoro certosino che serve per produrlo, con le uve raccolte a mano, acino per acino, e vendemmie che durano almeno un mese e mezzo. Oggi come allora è considerato il vino botritizzato migliore al mondo, un nettare dolce e mai stucchevole che più invecchia e più si apprezza.
Distribuito da: Cuzziol Grandi Vini
FRANCIA – Pomerol Petrus Grand Vin – Petrus
-Merlot
In un panorama come quello di Bordeaux, dove i grandi vini erano ad appannaggio esclusivo dei nobili e delle loro maestose tenute, Madame Loubat nel 1920 decise di vinificare le uve di un terreno nel Pomerol considerato di seconda categoria, senza nemmeno un piccolo ‘Château’ ad accrescerne il prestigio. Nacque il Petrus, vino che in poco tempo surclassò gli altisonanti vicini. E la sua fama da allora non ha fatto che aumentare: ancora oggi è una delle etichette più desiderate – e pagate – al mondo.
Distribuito da: Cuzziol Grandi Vini
FRANCIA – Romanée Conti Grand Cru – Domaine de la Romanée-Conti
-Pinot Noir
Un motivo c’è se Louis Francois di Borbone, favorito di Luigi XV e Madame de Pompadour, amante del re, arrivarono a contendersi la proprietà di questo ‘Domaine’. I vini prodotti in quest’angolo di Borgogna sono da sempre i più ambiti dagli estimatori. La produzione limitatissima alimenta il mito e i vini dell’azienda sono quelli che raggiungono i prezzi più alti sul mercato. La bottiglia che oggi detiene il record assoluto è infatti un Romanée-Conti Grand Cru del 1945, battuto all’asta per 558.000€.
Distribuito da: Sagna S.p.a.
AUSTRALIA – Grange Bin.95 – Penfolds
-Shiraz
Il medico inglese Christopher Rawson Penfold fondò la cantina alla fine del 1800 assicurando che il suo vino fosse una panacea per tutti i mali. Il successo di questa azienda si deve però all’enologo Max Schubert, che ideò il Grange ispirandosi ai grandi vini da invecchiamento prodotti a Bordeaux e creò quello che ancora oggi è considerato il miglior vino dell’Australia.
Distribuito da: Gruppo Meregalli
USA – Screaming Eagle
-Cabernet Sauvignon in prevalenza
Poco si sa del vino più discusso degli Stati Uniti, la cui prima annata risale al 1992. Poche le informazioni rilasciate dall’azienda e pochissime le persone ad averlo bevuto. Un nettare prezioso, circondato dal mito, che all’asta raggiunse la cifra di mezzo milione di dollari. Da allora Stanley Kroenke produce solo una manciata di bottiglie all’anno, alimentando la cupidigia che circonda l’etichetta.
Distribuito da: Non esiste un distributore, bisogna mettersi in lista d’attesa direttamente sul sito dell’azienda.
OLIO
LAGO DI GARDA – Comincioli
Dal 1552 l’Azienda Comincioli fa ottimo olio a Puegnago del Garda. I suoi sono tutti oli denocciolati, ottenuti dalla sola polpa delle olive e in assenza totale di contatto con l’aria. Le etichette si dividono tra blend e monovarietali, accontentando ogni palato.
TOSCANA – Frantoio Franci
I Franci ne hanno fatta di strada da quando negli anni ‘50 hanno acquistato lo storico oliveto Villa Magra e ristrutturato un antico fienile per fare un frantoio. Oggi Frantoio Franci, a Montenero d’Orcia, si pone nel panorama gastronomico come indiscusso paladino dell’olio di qualità, con una pila di premi internazionali pronti ad attestarlo.
LAZIO – I and P
I&P definisce la sua produzione: “il Kamasutra dell’olio, perché usare un olio solo è come pretendere di fare all’amore sempre nella stessa posizione.” L’azienda, infatti, produce oli monovarietali dai diversi oliveti di proprietà, dando vita a diverse declinazioni di gusto, ognuna delle quali si abbina al meglio a determinate pietanze.
PUGLIA – Olio Mimì
Una storia di famiglia tutta pugliese quella di Olio Mimì, un esempio di ricerca, qualità e devozione per la terra tanto cara a Domenico Conserva, “Mimì”, oggi tramandata da Donato e Michele attraverso le numerose cultivar allevate con amore.
SICILIA – Oleificio Guccione
Luigi Veronelli diceva che l’olio prodotto nell’area dei Monti Iblei era il migliore dell’isola e proprio qui, dal 1966, Oleificio Guccione crea i propri pregiati oli. La cultivar Tonda Iblea dà vita a Zahara, l’etichetta più rappresentativa dell’azienda.